31 ott 2017

Apparizione a Lourdes, 1982

Oggi è il 35° anniversario della straordinaria apparizione pubblica della Madonna avvenuta a Lourdes il 31 ottobre 1982 in occasione di un pellegrinaggio guidato da Swami Roberto.
Ve la racconto attraverso la testimonianza di due persone che erano presenti e sono certo di farvi un bel dono pubblicando la registrazione audio fatta quella sera con un mangiacassette da una signora che stava registrando il Rosario recitato da Swami... quando all'improvviso...
Pochi fino a oggi hanno avuto la fortuna di ascoltare questo straordinario documento.




Scrive la signora Piera Gastaldi, di Torino:

«Il programma della nostra prima giornata nel luogo mariano - cioè il 31/10/1982 - prevedeva che, dopo la nostra sistemazione in albergo e dopo la cena, ci fosse - verso le ore 21 circa - la recita del Rosario e la fiaccolata nell'Esplanade.
Infatti poi giungemmo sul posto e, prima di iniziare la processione, ci disponemmo in modo molto ordinato in file, ciascuna di tre persone, tenendo in mano i ceri accesi e iniziammo a recitare la preghiera tanto cara al cuore di Maria Santissima: il Rosario.
Roberto si trovava in prima fila e guidava la preghiera e la processione.
Devo dire che tutta la stanchezza in me accumulata nelle lunghe ore del viaggio, come per incanto era svanita. Mi sentivo benissimo e avrei voluto che quella preghiera meravigliosa, recitata con tanto fervore, non finisse mai.
Arrivati alla fine del rosario - erano le ore 22 - Roberto intonò il canto del Salve Regina: ricordo che appena pronunciammo: “Salve Regina” fummo interrotti bruscamente da un uomo, vestito di scuro (forse di nero) che si diresse correndo verso Roberto e le persone che erano accanto a Lui, urlando: “Silenzio per favore!” e poi altre parole che non compresi bene. Qui ammutolimmo tutti immediatamente, meravigliandoci che in un luogo mariano così importante e tanto amato dalla Madonna non fosse possibile celebrare una preghiera in Suo onore. Forse disturbavamo qualcuno?
Neanche trascorso il tempo di riprenderci dallo stupore di quella brusca interruzione, io (e non solo io!) sentii un urlo di donna: “La Madonna!”.
In seguito sentii urlare: “Si muove!” e poi ancora: “Cammina!” come se la Madonna si stesse muovendo.
Devo dire che a queste esclamazioni io, trovandomi sotto la Statua dell'Incoronata che è al Centro dell'Esplanade, pensai che la statua si fosse animata, che si muovesse e, addirittura, che camminasse, per cui la guardai stupita: non vidi però nulla di strano ed essa era lì, ferma e immobile, come sempre.
Allora presi il braccio della donna che era alla mia destra durante la processione e, letteralmente scuotendoglielo, le chiesi: “Cosa c'è? C'è la Madonna? Dov'è?”. Lei non mi rispose e neanche si accorse che l'avevo scossa, tanto era assorta. Notai però che stava guardando verso l'accueil Notre Dame e girandomi anch'io a guardare in quella direzione vidi ciò che non avrei mai pensato di poter vedere in vita mia: la Madonna!!!
Ella si presentava ai miei occhi con le sembianze dell'Immacolata (che è nella Grotta di Massabielle) ma non con le mani giunte, bensì “a braccia aperte", proprio come mi disse Roberto durante il colloquio personale che avevo avuto con lui prima della partenza per Lourdes: “La nostra Mamma del Cielo è la che ci aspetta a braccia aperte!”.
La vidi luminosissima, di una luce folgorante, bianchissima. Ricordo che aveva la gonna del suo abito tutta a pieghe “plissettate" che si muovevano come se fossero mosse da una leggera brezza.
La Madonna si trovava tra due alberi che erano dinanzi a l'Accueil Notre Dame, era sollevata da terra e appoggiava i Suoi piedi sui rami di questi alberi, nel punto in cui i rami erano combacianti.
Quando vidi la Madonna mi buttai in ginocchio e alzai le braccia verso il cielo, proprio come fecero tutti gli altri pellegrini presenti all'apparizione. Pregai e pensai che forse stava per arrivare la fine del mondo.
Sentivo intorno a me un'atmosfera irreale, soprannaturale; si sentivano pianti e brusii sommessi, tanto più ogniqualvolta Lei - ovvero la Madonna - si avvicinava verso di noi, staccandosi in tal modo dai rami degli alberi su cui appoggiava i suoi piedi.
Non so dire quanto sia durata l'apparizione perché, evidentemente, in quei momenti di esperienza soprannaturale, si perde la nozione del tempo.
Quando poi tornammo verso l'albergo, in cui avremmo pernottato, io, mia zia e le altre persone del pellegrinaggio parlammo fino a notte inoltrata perché l'esperienza col divino era stata troppo forte, troppo bella e non si aveva alcuna voglia di dormire. Proprio come ci disse Roberto alcuni giorni prima del pellegrinaggio: “Pochi (ovvero poche persone) chiuderanno occhio a Lourdes, la notte dei Santi!". Anche questa profezia da parte del giovanissimo Roberto si dimostrò fondata e veritiera!».


Un'altra testimonianza di quella clamorosa apparizione mariana è scritta da Rocco Logozzi:

«Alla sera andammo nell’Esplanade dove si organizzano dei rosari con le fiaccolate. Noi del nostro gruppo iniziammo a pregare. Man mano che facevamo il giro, si aggiungeva gente, tanto che, quando arrivammo in cima alla piazza, si vedeva la coda fino in fondo.
Arrivammo vicino alla statua della Madonna Incoronata, vicino all’ospedale.
Noi stavamo recitando il Salve o Regina, stavamo finendo, quando ad un certo punto arrivò un prete, che iniziò a dire: “no, n’est pas possible… no, no" … no, non potete… ed insisteva non volendo farci finire il Rosario. Ad un certo punto si sentirono delle voci: “la Madonna, la Madonna…” e tutte le persone iniziano a piangere, e a gridare: “ la Madonna, la Madonna”.
Io ero distratto perché ero vicino a Roberto; non volevo che quel prete gli mettesse le mani addosso, perché lo teneva, lo spingeva.
Mi giro intorno, alzo gli occhi e se ricordo bene, sopra questo ospedale, diciamo così, inizio a vedere… non so come definirla… una “nuvola”.
Lì era buio, era un luogo non illuminato, perché i ceri e le candele erano dall’altra parte… e lì, proprio in quel pezzo lì, era buio…
Io inizio a vedere questa forma che man mano che si avvicina, prende le sembianze della Madonna e aveva la corona in testa, con le mani protese verso di noi.
Io mi inginocchiai assieme ai miei amici; tutti urlavano e piangevano, si sentivano le grida dei bambini.
Quel prete proprio di fronte a Roberto fece qualcosa di incredibile: per non vedere quello che tutti stavano vedendo, abbassò la testa e si mise un braccio davanti agli occhi e questa è la cosa più brutta che io abbia mai visto in vita mia. Uno può credere o può non credere, può fare tutto quello che vuole… ma un uomo, qualsiasi uomo, qualunque sia la veste che indossa, mentre ci sono centinaia di persone che urlano e vedono la Madonna, non può coprirsi gli occhi e abbassare la testa.
Io mi trovavo vicino al notaio Carlo Vicario; entrambi eravamo semplicemente esterefatti.
In un attimo non vidi più Roberto, capii che lo stavano portando via. Io rimasi lì, stordito e cercavo di capire cosa stava succedendo. Piangevo, c’erano le lacrime che mi scendevano sulle guance e subito successe un altro fatto straordinario. Quella sera non c’era vento, eppure le lacrime si spostavano sulla guancia, come se ci fosse qualcuno, delle mani invisibili, che mi pulivano gli occhi e a Carlo Vicario, vicino a me, stava accadendo la stessa cosa.
Io mi portai allora alla Grotta per chiedere dentro di me alla Madre, per chiedere se era vero cosa mi era successo, perché Roberto sì lo conoscevo, sì avevo visto delle cose inspiegabili, ma da lì a vedere la Madre Divina… è tutta un’altra storia!
Come d’incanto alla Grotta smisi di piangere, avvertendo una grande pace interiore.
Mi chiedevo: “Madre, è vero quello che ho visto? Sto sognando oppure è verità?”
E dentro di me sentii come risposta una voce che mi diceva:
“Sì sta tranquillo, ti voglio bene”… con la infinita dolcezza di una mamma invisibile che in quel momento stava coccolandomi. Sentivo una voce dentro di me che mi rassicurava
Mi prostrai per terra, ringraziai la Madre e mi accorsi del notaio Vicario, il quale aveva visto la stessa cosa e, senza che ci conoscessimo, lui mi chiese: “Anche tu sei andato lì per il mio stesso motivo?”
“Io sono andato lì per chiedere se era tutto vero”…
“Sì, anch’io”.
Delle mani invisibili, sul piazzale, avevano asciugato ad entrambi le lacrime sulle guance, ed entrambi ci eravamo precipitati alla Grotta, ottenendo la medesima risposta; a quel punto non ebbi più dubbi.
Quell’immagine della Madre mi rimase scolpita nella mente e lo è tuttora. L’immagine rimase per almeno mezzo minuto… fu tantissimo…
la corona, le mani, il velo…
L'indomani vidi Roberto sollevato, in estasi, anche a 20 cm da terra e il prof. Zeglio che passava la mano sotto il mantello, o addirittura, con l’accendino andava lì e passava la fiamma sotto le mani, senza che Roberto manifestasse la sia pur minima reazione.
Durante queste estasi Roberto emanava una forza incredibile… potevi fargli quello che volevi ma lui non si ‘schiodava’…».